Spoiler: dopo molte critiche e il rischio cancellazione il regime forfettario viene confermato nella bozza di riforma fiscale in esame in Parlamento. Confermate anche le aliquote del 5% e 15%. Nel caso di superamento del tetto dei 65 mila euro si resta nel forfettario per altri due anni con un piccolo aumento di aliquota. Entro il 31 luglio la bozza sarà presentata in Parlamento nella sua forma definitiva.
IL REGIME FORFETTARIO NELL’EXTRALBERGHIERO
Il regime forfettario è molto diffuso fra gli operatori imprenditoriali dell’extralberghiero (host, property managers e host di esperienze), rappresentando il primo step verso l’attività imprenditoriale. La bassa redditività (40%) del forfettario per il settore alloggio extralberghiero (codice Ateco 55.20.51) consente una tassazione effettiva del solo 2% (e contribuzione Inps del 6,24%).
Vediamo insieme le ultime novità
INDAGINE SU UNA TASSA AL DI SOPRA DI OGNI SOSPETTO
Il 30 giugno si è completata l’indagine conoscitiva sulla riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e altri aspetti del sistema tributario, imponente inchiesta parlamentare durata nove mesi, tenuta dalla 6a Commissione Finanze della Camera e dalla VI Commissione Finanze del Senato in forma congiunta.
Attraverso 34 sedute e un centinaio di audizioni, sono state ascoltate tutte le parti sociali, gli esperti e i rappresentanti delle istituzioni nazionali e comunitarie fra cui il Direttore delle politiche fiscali dell’OCSE Saint-Amans, il Responsabile fiscale del Fondo Monetario Internazionale De Mooij, il Commissario Europeo per l’Economia Gentiloni.
LE CRITICHE
Dall’analisi delle memorie e relazioni presentate dalle parti audite, emergono critiche quasi unanimi ai due regimi agevolati che costituiscono la base del sistema fiscale extralberghiero: la cedolare secca e il regime forfettario.
Secondo le critiche, queste due flat tax al 21% e al 5%-15% sono “ingiuste” e sproporzionate rispetto alla tassazione ordinaria Irpef che va dal 23% al 46%, considerando anche le addizionali Irpef, senza tener conto del regime ordinario delle ditte individuali e dei liberi professionisti, che prevede l’applicazione dell’Iva. Per questi motivi sono stati richiesti da molti esperti e rappresentanti sentiti in occasione dell’indagine l’incremento delle aliquote del forfettario e della cedolare (in molti casi proponendo di unificarle al 23% col primo scaglione Irpef), o addirittura la loro cancellazione.
Nelle ultime settimane, completata la parte tecnica dell’indagine, è iniziato il vero e proprio dibattito politico, i cui primi resoconti indicavano il regime forfettario come nodo politico da sciogliere, a conferma delle posizioni differenti dei partiti su un argomento così importante e controverso.
LA CONFERMA DEL REGIME FORFETTARIO
Finalmente, nel rapporto finale approvato nella seduta notturna del 30 giugno delle due commissioni parlamentari congiunte, è arrivata la promozione del regime forfettario, del tetto di 65 mila euro e delle sue aliquote del 5% e del 15%, con ulteriori miglioramenti: nel caso di superamento del tetto di 65 mila euro sarà previsto un periodo transitorio di due anni di forfettario intermedio, al posto della attuale fuoriuscita verso il regime ordinario.
Pubblichiamo di seguito la parte del rapporto parlamentare appena reso disponibile sul sito del Senato dedicata al regime forfettario (paragrafo 2.5):
“La Commissione ritiene opportuno che il sistema fiscale italiano conservi un regime agevolato e semplificato per le piccolissime imprese ed i lavoratori autonomi a un livello di fatturato di 65.000 euro all’anno e aliquota proporzionale al 15%, tranne per i primi cinque anni ad aliquota al 5%.”
“La Commissione, pertanto, ritiene utile l’introduzione di un meccanismo che non ostacoli la crescita di fatturato delle microimprese, dei professionisti, dei lavoratori autonomi, mediante l’introduzione di un regime transitorio che accompagni il contribuente verso la transizione al regime ordinario di tassazione IRPEF.“
“per il caso in cui il contribuente, in un determinato periodo di imposta, consegua un ammontare di ricavi o compensi superiore all’attuale soglia di 65.000 euro ma inferiore ad un tetto opportunamente individuato, l’introduzione di un regime opzionale … per la continuazione del regime forfettario nei due periodi di imposta successivi, a condizione che in ciascuno di detti periodi di imposta il contribuente dichiari un volume d’affari incrementato di almeno il 10% rispetto a quello di ciascun anno precedente. Conseguentemente, le aliquote dell’imposta sostitutiva potranno essere aumentate, per il biennio in questione, rispettivamente, dal 15 al 20 per cento e dal 5 al 10 per cento.“
Il regime opzionale di due anni renderà più morbida e meno gravosa la fuoriuscita dal regime forfettario, che attualmente è brusca e decorre dal 1° gennaio dell’anno d’imposta successivo al superamento del tetto di 65 mila euro.
Chi fuoriesce dal regime forfettario per limiti di fatturato, resterà per altri due anni in un regime forfettario transitorio, con una tassazione fissa al 20% per chi era al 15%, e al 10% per chi era al 5%. Sicuramente conveniente, rispetto al regime ordinario con Irpef, Iva, e dove applicabile, Irap.
LA RIFORMA FISCALE
Entro il 31 luglio, il Governo Draghi presenterà un disegno di legge delega per la riforma del sistema fiscale, che dovrà necessariamente tenere conto delle conclusioni delle commissioni, tanto che il documento conclusivo dell’indagine viene già definito in molti articoli e commenti come bozza della riforma fiscale.
IL NOSTRO COMMENTO
Questo risultato è del tutto inaspettato e molto positivo per tutti i contribuenti forfettari e in particolare quelli dell’extralberghiero. La ragione ha prevalso e i partiti hanno fortunatamente tenuto conto dei numeri e della situazione: in Italia esistono 1,4 milioni di forfettari, e dopo la pandemia rendere la vita ancora più difficile agli imprenditori poteva solo peggiorare la situazione e causare una crisi economica ancora più duratura.
Personalmente come autore è una soddisfazione vedere gli effetti dei numerosi appelli e critiche che avevo manifestato contro i rischi di cancellazione dei regimi forfettari, anche attraverso questo articolo.
Ora dobbiamo solo aspettare di vedere nero su bianco nel ddl di riforma fiscale di imminente pubblicazione, quanto la politica ha promesso per il forfettario.
Il piccolo successo della flat tax non dimostra, purtroppo, la bontà dell’intera riforma fiscale, i cui contenuti completi e gli effettivi impatti fiscali non sono ancora noti.
Vista la convenienza ancora maggiore del nuovo forfettario che verrà, gli operatori non professionali farebbero bene a valutare di trasformare la propria attività in imprenditoriale.
Sergio Lombardi è Presidente dell’Osservatorio sul Turismo dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma, autore di Extra Book e docente di Extra Academy
Per quesiti e segnalazioni, scrivete a:
info@sergiolombardi.net
Paradossale che i critici ritenessero ingiusto il regime agevolato e non vessatorio quello ordinario. Siamo tutti servi della gleba…