Turismo open air: dopo il maltempo torna il sereno. Con l’arrivo dell’estate – quest’anno più che mai sospirata – salgono le prenotazioni nei campeggi e nei villaggi turistici del Nordest. È quanto emerge dai dati di Faita, elaborati da HBenchmark, la piattaforma dell’Osservatorio Turistico Federato della Regione Veneto, e dall’Assemblea di Faita Nordest che si è tenuta oggi.
Il Veneto si conferma regione leader nel settore del turismo all’aria aperta. I dati consolidati dal 22 aprile al 2 giugno sono decisamente positivi, con un aumento di 6,6 punti percentuali nell’occupazione delle strutture del Lago di Garda rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, di +3 punti in quelle dell’Alto Adriatico Nord (Cavallino, Bibione e Caorle), e di 8,5 punti nell’Alto Adriatico Sud (Chioggia e Sottomarina).
“Il turismo all’aria aperta conferma il trend di crescita iniziato nel 2019 – afferma il presidente Faita-Federcamping Alberto Granzotto – Superata la scelta del campeggio come formula più ‘spartana’ di vacanza, ora i turisti si orientano verso l’open air per l’impronta sostenibile che ci contraddistingue e per i tanti servizi legati anche al benessere e all’accessibilità che il nostro mondo è in grado di offrire anche grazie alle nuove tecnologie”.
Francesco Berton, presidente di Assocamping (circa 28 le strutture a Cavallino-Treporti, con un bacino di ospiti stranieri del 70%), spiega che maggio, con l’Ascensione, Pentecoste e Corpus Domini, mese caro agli austriaci e ai tedeschi, ha portato arrivi in linea con le previsioni. “Qui gli ospiti si fermano per un periodo lungo (7-9 giorni), poi c’è la fidelizzazione delle famiglie che da decenni scelgono la nostra località; infine, i forti investimenti in termini di strutture e servizi stanno portando ottimi risultati”.
Nonostante il maltempo di primavera, le previsioni di Faita-Federcamping, fondate sulle prenotazioni reali, restituiscono un quadro in netto miglioramento: nel Lago di Garda, da giugno a novembre le prenotazioni acquisite sono in aumento di oltre 2 punti percentuali su quelle di fine primavera 2023, con un’occupazione media delle strutture del 54% (destinate ad aumentare man mano che ci si avvicina ai mesi di luglio e agosto); l’Alto Adriatico Nord realizza finora +1,4 punti in più sul 2023, con un’occupazione media di quasi il 70%; l’Alto Adriatico Sud guadagna 8,7 punti, con un’occupazione media delle strutture allo stato attuale di quasi il 49%.
Un dato quest’ultimo confermato da Leonardo Ranieri, presidente Cisa Camping per i campeggi di Chioggia-Sottomarina (circa 15 le strutture presenti, con un bacino composto per il 70% da ospiti italiani), che fa riferimento soprattutto ai mesi che vanno da aprile a ottobre.
“Nonostante il tempo e la situazione contingente, nel mese di maggio il nostro settore è cresciuto. C’è un costante aumento di arrivi e presenze, grazie soprattutto agli investimenti sul piano strutturale e dei servizi effettuati negli ultimi anni, che ci hanno consentito di realizzare 966mila presenze nel 2023 nei nostri camping”, spiega Ranieri.
Se Sottomarina accoglie un turismo prevalentemente italiano, il Lago di Garda attrae nei suoi 50 campeggi ospiti perlopiù stranieri: tedeschi, olandesi, danesi, austriaci, svizzeri e qualche inglese. Come conferma Giovanni Bernini, presidente di Assogardacamping, sono in aumento i turisti provenienti dai Paesi dell’Est.
Qui le piogge primaverili hanno decretato una leggera flessione soprattutto in maggio: “Abbiamo risentito del maltempo, ma ora siamo in decisa ripresa. Anche nel nostro caso, nonostante l’aumento delle spese di gestione, gli investimenti sulla qualità non si sono mai fermati, per raggiungere un livello superiore di offerta e rispondere alle esigenze di comfort espresse dagli ospiti. Che, mentre una volta venivano in campeggio perché si risparmiava, ora lo scelgono perché amano la libertà dell’aria aperta, apprezzano i modelli di sostenibilità su cui poggiano le nostre scelte, proiettate da tempo verso gli obiettivi dell’agenda europea 2030”, dichiara Bernini.