La Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha giudicato legale e conforme al diritto dell’Unione Europea una norma del governo francese che riconosce a città e paesi il diritto di stabilire che gli affitti a breve termine siano soggetti ad apposita autorizzazione. Anche se questa sentenza riguarda il diritto francese che è profondamente diverso da quello italiano, ci troviamo di fronte a una sentenza che farà giurisprudenza e potrebbe avere delle conseguenze per chi gestisce appartamenti.
La sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea ha riguardato il caso di un monolocale proposto per l’affitto breve attraverso Airbnb. Sia il giudice del Tribunale di primo grado, sia la Corte d’appello di Parigi avevano sanzionato i due proprietari del monolocale per aver dato in locazione l’appartamento senza opportuna autorizzazione e «in maniera reiterata». Anche la Corte di Giustizia ha giudicato illegale il modo in cui è stato gestito il servizio, chiarendo meglio i requisiti già espressi nella norma francese, e ha multato i proprietari per un totale di 40mila euro. Giudicando conforme al diritto europeo la legge francese sul tema, la Corte ha anche chiarito che «la lotta contro la scarsità di alloggi destinati alla locazione di lunga durata costituisce un motivo imperativo di interesse generale che giustifica una siffatta normativa».
Un principio del genere potrebbe legittimare un’ulteriore frammentazione della legislazione in tema extralberghiero perché darebbe facoltà alle città di legiferare su tematiche che potrebbero andare oltre le proprie competenze.