In primo piano

Come funzionano Iva e fatturazione nel settore extralberghiero (ricevute, fatture, corrispettivi) [edizione 2023]

Written by Sergio Lombardi

Aggiorniamo al 2023 il nostro riepilogo delle regole e degli errori da evitare per la fatturazione delle attività turistiche imprenditoriali e non imprenditoriali degli host e property manager

Iva sì o no? E a che aliquota: 10% o 22%? Fattura cartacea o elettronica?

In questo articolo risponderemo a queste e ad altre domande, anche più complesse, come per esempio: esiste la locazione turistica imprenditoriale in esenzione Iva?
Il settore extralberghiero è costituito di molte microimprese, ed anche le società più grandi sono notevolmente giovani, di conseguenza molti adempimenti fiscali vengono svolti in modo “istintivo” e un ripassino delle regole fa sicuramente bene. Nel nostro articolo precedente, troverete invece il focus sulle attività non imprenditoriali e tutti i consigli per la stagione fiscale in arrivo.

CHI E’ TENUTO ALLA FATTURA

Per cominciare, individuiamo i soggetti obbligati alla fattura. Solo le imprese (ditte individuali e società) possono (e devono) emettere fattura. Le persone fisiche senza partita Iva non possono emettere fatture, e tra l’altro l’emissione di una fattura da parte loro mette a rischio la cedolare secca (v.capitolo Nomadi digitali).

FATTURA ELETTRONICA O CARTACEA?

Mentre tutte le società e le ditte individuali in regime Iva ordinario sono obbligate alla fattura elettronica, i forfettari sono obbligati alla fattura elettronica nel 2023 solo se hanno superato i 25 mila euro di fatturato nel 2021. Se però nel 2021 non si è superato il limite dei 25 mila euro o la ditta individuale forfettaria non era ancora stata avviata, nessun obbligo: anche se nell’anno 2022 è stato superato un fatturato di 25 mila euro, NON si è obbligati nel 2023 ad utilizzare la fattura elettronica e si può emettere ancora fattura cartacea (anche inviabile in formato pdf – v. schema seguente). Per maggiori dettagli, ecco il nostro articolo.

QUANDO FATTURARE

Per le prestazioni di servizi come quelli extralberghieri, l’esigibilità Iva scatta nel momento dell’incasso. Si avrebbero poi 12 giorni per emettere la fattura elettronica, ma per la liquidazione Iva bisogna sempre restare nel trimestre (o nel mese, se si è in contabilità ordinaria).
Nella pratica, il momento dell’incasso è altamente variabile fra le prenotazioni dirette, Airbnb (che paga ogni prenotazione con un bonifico) e Booking (che paga su base mensile), questo senza considerare gli acconti, le prenotazioni non cancellabili pagate in anticipo e altri incassi parziali o anticipati.
Per questi motivi si preferisce emettere la fattura al momento del check-in o del check-out. Questo è ammesso, se si rispettano i termini di esigibilità e fatturazione, ma per gli acconti o le “prepagate” (prenotazioni non cancellabili), la fattura va emessa al momento dell’incasso.

A CHI FATTURARE

Gli host professionali fattureranno agli ospiti, mentre i property manager fattureranno rispettivamente agli ospiti e ai proprietari i servizi a loro resi, secondo le formule contrattuali adottate e gli effettivi servizi forniti.

A CHI NON FATTURARE

Tranquilli, non avete ospitato Geert-Jan Bruinsma o Brian Chesky, né Joe Gebbia o Nathan Blecharczyk, leggendari fondatori dei due portali più celebri, quindi non dovete fatturare ai portali i vostri incassi. Evitiamo confusioni: i portali OTA e tutti gli intermediari restano vostri fornitori, non clienti! Se poi fatturare ai portali, oltre ad essere un errore, è anche una tattica (molto debole) per non pagare l’Iva fatturando ad un soggetto estero, preparatevi a pagare tutta l’Iva con le sanzioni e interessi e, oltre certe soglie, anche ad una azione penale per frode Iva (v. capitolo finale sulle sanzioni penali).

ALIQUOTA IVA: 10% o 22%?

L’aliquota Iva ridotta al 10% è ammessa solo per i servizi di alloggio o altri servizi indistinti da quelli di alloggio, e solo se fatturati dai titolari delle strutture ricettive imprenditoriali (CaV, Affittacamere, B&B professionali, ma anche hotel, residence, camping, resort) ai propri ospiti.
L’aliquota ordinaria Iva al 22% va applicata per tutti gli altri servizi (property management, pulizie se esposte separatamente dall’alloggio, servizi accessori), e non rileva se il beneficiario dei servizi è una persona fisica o un’impresa: per l’Iva conta chi incassa, non chi paga!

ESENZIONI ED ESCLUSIONI IVA

Ad alcune transazioni non va applicata l’Iva perché esclusa o fuori campo, come ad esempio l’imposta di soggiorno o le somme riscosse per conto dei proprietari e a loro girate, o le spese straordinarie per loro sostenute, utilizzando le causali appropriate (articoli del DPR 633/1972 e codice natura).

APPLICAZIONE DELL’IVA

L’Iva va applicata all’incasso lordo, non al netto delle commissioni di intermediazione o di incasso.
Se ad esempio Booking su 10.000 euro di incassi mensili gira solo 8.200 euro, l’incasso lordo a cui applicare l’Iva o da cui scorporare l’Iva sarà comunque di 10.000 euro.
Se Stripe o Paypal applicano delle commissioni di incasso, l’Iva va comunque applicata sull’incasso intero, senza considerare le commissioni (es.: prenotazione da 1.000 euro con 50 euro di commissioni, quindi l’incasso effettivo è di 950 euro, ma ai fini Iva va considerato l’incasso lordo di 1.000 euro).

CORRISPETTIVI TELEMATICI

Molti soggetti per semplificare i loro adempimenti contabili emettono corrispettivi telematici (scontrini) invece che fatture elettroniche. E’ infatti enormemente vantaggioso evitare la compilazione dell’anagrafica della fattura elettronica, soprattutto quando si ricevono molti ospiti, prevalentemente stranieri.

RICEVUTE PER LE PERSONE FISICHE

Le persone fisiche senza partita Iva non sono obbligati ad emettere ricevute (né fatture) per le loro strutture non imprenditoriali e locazioni turistiche, ma dietro richiesta dell’ospite sono comunque tenuti a fornire una ricevuta cartacea (anche inviabile in formato pdf), su blocchetto disponibile in negozio di articoli per ufficio, o in forma libera in formato A4, basta che abbia gli elementi obbligatori: nome, cognome e codice fiscale del titolare, nome e cognome dell’ospite (e codice fiscale italiano se esistente), denominazione della struttura, data, importo, numero di notti e di ospiti.

PENALI E RISARCIMENTI

Cosa succede quando c’è una cancellazione? E per un risarcimento?
La penale da cancellazione è un incasso a tutti gli effetti, quindi è soggetta ad Iva e alle imposte dirette (Irpef, forfettario o Ires secondo i regimi), mentre quando vengono risarciti dei danni all’immobile, non va applicata l’Iva né altre imposte.

NOTE DI CREDITO

Quando invece va fornito un rimborso parziale o totale ad un ospite o a un proprietario, va emessa una nota di credito, con lo stesso sistema (cartaceo o elettronico) adottato per le fatture.

TUTTO IN FAMIGLIA

In alcuni casi, principalmente per abbattere il proprio imponibile, professionisti o ditte individuali in regime ordinario si fanno fatturare servizi (a volte inesistenti) da parte dei propri figli o coniugi, forse non sapendo che i compensi pagati ai figli o al coniuge non sono deducibili – TUIR (DPR 917/1986) art. 54 comma 6 bis.

REVERSE CHARGE

Le fatture dei portali con sede in UE, come Airbnb e Booking, devono essere gestite in reverse charge, calcolando l’Iva sui servizi del portale e versare l’Iva se si è forfettari, mentre per i soggetti in regime ordinario questa è una partita di giro.
Esempio: incassi per 1.000 euro da Booking, fattura con commissioni Booking per 180 euro. L’Iva in reverse charge che il forfettario deve versare è il 22% su 180 euro, quindi 39,60 euro.
Il reverse charge (o inversione contabile) va calcolato e versato anche per tutti i fornitori di beni e servizi comunitari: ad esempio, dovrete fare il reverse charge anche se comprate dei cuscini in Polonia.

LOCAZIONE TURISTICA IMPRENDITORIALE

In molte regioni (nel Lazio no) è ammessa la locazione turistica imprenditoriale, che può essere un’ottima soluzione a livello fiscale, non applicandosi a questa forma di alloggio l’Iva.
Naturalmente i servizi offerti dalle locazioni turistiche imprenditoriali devono essere solo quelli essenziali, previsti per le locazioni brevi: pulizia e biancheria (prima dell’arrivo dell’ospite e mai durante il soggiorno), wi-fi, condizionatore e riscaldamento. Niente pasti e niente servizi “alberghieri”.
Una riconversione di struttura imprenditoriale in locazione turistica imprenditoriale è possibile, ma deve essere molto ben organizzata per essere credibile.

NOMADI DIGITALI E SMART WORKERS

La cedolare secca al 21%, per essere utilizzata per le locazioni brevi, comporta una serie di requisiti, che conosciamo in buona parte, come:

  • soggiorno fino a 30 giorni;
  • attività al di fuori dell’esercizio di impresa per il locatore.

Ma l’attività al di fuori dell’esercizio di impresa è obbligatoria anche per l’ospite, per poter ottenere la cedolare secca.
Quindi, anche se gestite una locazione turistica non imprenditoriale, ma avete emesso al vostro ospite una ricevuta alla sua partita Iva come professionista, o alla sua società, non siete più nel campo della cedolare secca.
Le prenotazioni con la società o ditta come soggetto pagante e intestatario della ricevuta sono da tassare solo con Irpef, senza cedolare al 21%, e vanno tenute distinte dalle altre prenotazioni, anche in dichiarazione dei redditi.
Maggiori dettagli nel nostro articolo.

SANZIONI PENALI

La soglia dell’Iva evasa oltre la quale scatta il procedimento penale è di euro 250.000, e la pena è la reclusione da sei mesi a due anni.

Sergio Lombardi è Presidente dell’Osservatorio sul Turismo dell’Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma, autore di Extra Book e docente di Extra Academy
Per quesiti e segnalazioni, scrivete a:
info@sergiolombardi.net

Condividi?

About the author

Sergio Lombardi

Sergio Lombardi, fondatore di Taxbnb e Safexperience, è il Presidente dell'Osservatorio sul Turismo dell'Ordine dei Dottori Commercialisti di Roma. Sergio è specializzato negli adempimenti fiscali, legali e amministrativi di hotel, strutture extralberghiere, locazioni turistiche, altre forme di alloggio e travel experience, in ​​tutte le forme familiari e imprenditoriali.
Dopo la sua carriera in Ernst&Young, PriceWaterhouseCoopers, Accenture e Deloitte, Sergio contribuisce con i suoi articoli fiscali per i principali quotidiani e periodici turistici e economici italiani, tra cui Ipsoa, Giuffrè, Il Sole 24 Ore e Italia Oggi ed è coautore di Extra Book, la nuova guida definitiva dell'extralberghiero.
Sergio partecipa regolarmente a fiere ed eventi turistici internazionali con i suoi interventi, interpretando le riforme fiscali delle legislazioni turistiche.
Taxbnb, fondata da Sergio, è sicuramente in Italia e in Europa una delle poche associazioni fra professionisti dedicate esclusivamente agli aspetti fiscali, legali, tecnici e lavoristici del turismo in ogni sua componente. La missione di Taxbnb è la legalità, quindi centinaia di operatori del turismo sono attualmente supportati da Taxbnb nei loro adempimenti fiscali e legali. I nostri clienti includono associazioni di proprietari e grandi gestori di proprietà internazionali, ma anche piccoli e medi operatori dell'ospitalità e delle esperienze.

Leave a Comment