Giacomo Trovato lascerà il 20 maggio il ruolo di Country Manager Italia di Airbnb, lo ha annunciato su Linkedin con un post in inglese che riportiamo tradotto di seguito:
“Dopo quasi 5 anni, ho deciso di lasciare Airbnb per una nuova sfida professionale – il 20 maggio sarà il mio ultimo giorno in azienda.
Abbiamo attraversato molto in questi anni.
– La crisi del Covid e la successiva ripresa.
– L’emergere di nuove tendenze di viaggio, in particolare i soggiorni a lungo termine per lo smart working e i viaggi rurali.
– Un dialogo costruttivo con le istituzioni pubbliche, che ha portato, tra l’altro, al lancio di un sistema di registrazione nazionale per gli affitti brevi in Grecia e in Italia, all’inizio della ritenuta d’acconto sugli affitti per conto degli host in Italia e all’ampliamento della nostra raccolta della tassa di soggiorno in collaborazione con le città.
– La crescita della nostra comunità di host.
– Il lancio di molteplici miglioramenti al nostro servizio.
Sono così grato per i meravigliosi colleghi con cui ho avuto l’opportunità di lavorare, in particolare il mio team Italia e Sud-Est Europa, il team di leadership EMEA e tutte le persone con cui ho collaborato in varie iniziative globali.
Sono anche molto grato per l’opportunità di interagire con una comunità di host eccezionalmente appassionata che mi ha insegnato molto sulla ospitalità eccellente e sulla incredibile generosità.
Porterò tutto questo nel mio cuore mentre mi avvio verso una nuova fase della mia carriera.
Grazie! “
Trovato, che arriva da un passato in Amazon, ha dovuto gestire un periodo molto complesso della storia di Airbnb, dalla pandemia alle attenzioni legislative degli ultimi mesi, in particolare da parte del Governo italiano, che è stato sicuramente il più esigente nell’adeguarsi alle direttive europee. Di seguito riportiamo le domande che gli abbiamo rivolto nelle settimane scorse sui cambiamenti recenti della piattaforma.
1) Con l’entrata in vigore della riforma degli affitti brevi avete notato un cambio nel trend di registrazioni e di annunci attivi sulla piattaforma?
No, non abbiamo notato cambiamenti particolari.
2) Dopo aver annunciato la trattenuta delle ritenute, da gennaio invece di applicarla in automatico a chi non ha comunicato i dati, avete lasciato libera scelta all’host di dichiarare se ha un’attività professionale oppure no. Vorremmo capire i motivi di questa scelta
Alla luce delle modifiche introdotte dalla Legge di Bilancio 2024 al Decreto Legge 50/2017, le piattaforme come Airbnb hanno l’obbligo di applicare una ritenuta fiscale sui guadagni degli host non professionali derivanti da locazioni brevi (fino a 30 giorni). Se un host:
- Gestisce alloggi per conto di altre persone
- L’annuncio si riferisce a una struttura ricettiva extra-alberghiera
- E’ un host professionale (anche occasionale) dovrà confermare che Airbnb non applicherà la ritenuta.
3) Che assistenza/formazione state fornendo agli host per aiutarli a fare la scelta giusta e comprendere come vengono applicate le ritenute? Nei forum online notiamo molte domande di utenti che si stupiscono che la ritenuta sia calcolata anche sulle commissioni di Airbnb
Abbiamo predisposto delle pagine dedicate all’interno del nostro Centro Assistenza, ma raccomandiamo che ciascun host verifichi la sua posizione con un commercialista.
4) Vorremmo chiarire ai nostri lettori la scelta da fare in un caso particolare: host che non sono imprenditoriali ma non possono applicare la cedolare, es. B&B che nella regione di appartenenza non hanno partita iva. In questo caso dovrebbero accettare la ritenuta e in sede di dichiarazione fare una correzione rispetto al loro regime o dichiarare di essere host imprenditoriali quando non lo sono?
Stiamo costantemente al lavoro per migliorare l’assistenza agli host. Su questo punto, abbiamo appena implementato un cambio sul sito e ora è previsto espressamente che chi ha una struttura ricettiva extra-alberghiera, indipendentemente che operi in forma professionale o meno, debba rifiutare la ritenuta da parte di Airbnb. La normativa infatti si applica solamente a chi svolge locazione breve.
5) In molte città riscuotete in maniera automatica anche la tassa di soggiorno: come gestite le eccezioni a questa regola, es. con categorie che sono esenti dall’imposta o ospiti che restano solo di giorno? Avete dei dati su quante sono le richieste di non pagare la city tax?
Se un ospite ha prenotato un soggiorno su Airbnb in una località italiana in cui riscuotiamo automaticamente la tassa di soggiorno e ritiene che sia dovuto un rimborso, può contattaci per farne richiesta. Dovrà compilare un modulo ufficiale di richiesta di rimborso e di inviarcelo. Non abbiamo dati specifici sul numero di richieste di esenzione.
6) A Venezia verrà sperimentato un sistema di ticket di ingresso alla città, dove sembra che chi risiede in una struttura ricettiva sarà esentato, al contrario di chi affitta una locazione breve: avete pensato di segnalare questa differenza sulla piattaforma e/o di segnalarlo agli ospiti?
Stiamo monitorando la situazione relativa a Venezia, dove siamo in contatto con l’amministrazione locale e stiamo valutando le iniziative più opportune.
7) Qual è la vostra opinione sulla decisione di Firenze di limitare la nascita di nuovi affitti brevi in area Unesco e di dare un beneficio IMU a chi converte gli affitti brevi in affitti a lungo termine?
Siamo consapevoli delle difficoltà che la pressione turistica esercita sul centro storico di una città d’arte come Firenze, ed è giusto lavorare a un sistema di regole che consenta di trovare un punto di equilibrio fra residenti e viaggiatori. Crediamo che il primo passo sia introdurre piena trasparenza nel settore per avere una comprensione profonda di questo fenomeno ed è quello che succederà nel 2024 grazie all’introduzione nell’ultima manovra di un codice di registrazione nazionale. Questo permetterà ad esempio di distinguere chi affitta per integrare il reddito e chi investe in ottica speculativa.