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Affitti brevi, il governo impugna la legge della Toscana: ecco cosa succede adesso

​Il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge sul turismo approvata dalla Regione Toscana, sollevando questioni di legittimità costituzionale riguardo alle nuove disposizioni sugli affitti brevi e sulle attività ricettive extra-alberghiere.

La normativa regionale, varata il 31 dicembre 2024, introduce misure per regolamentare le locazioni turistiche brevi, concedendo ai Comuni con alta densità turistica la facoltà di individuare zone specifiche in cui applicare criteri e limiti a tali attività. Inoltre, prevede che le attività di affittacamere, bed & breakfast e case vacanza potessero essere esercitate esclusivamente in immobili con destinazione d’uso turistico-ricettiva e gestite unicamente in forma imprenditoriale.

Secondo il comunicato di Palazzo Chigi, alcune disposizioni della legge regionale toscana risultano in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di libertà d’impresa, concorrenza, ordinamento civile e penale, tutela del patrimonio culturale e professioni, violando diversi articoli della Costituzione italiana.

L’impugnazione da parte del governo della legge regionale sugli affitti brevi della Toscana non ne determina perà la sospensione immediata dell’efficacia. La legge regionale rimane operativa fino a quando la Corte costituzionale non si pronuncia sulla sua legittimità. Questo principio è stato confermato in precedenti casi, come l’impugnazione della legge regionale del Veneto sul referendum consultivo nel 2014, dove la legge è rimasta in vigore fino alla decisione della Corte.

Il procedimento prevede che la Corte costituzionale esamini il ricorso e decida se la legge regionale sia conforme alla Costituzione. Se la Corte accoglie il ricorso, la legge viene dichiarata incostituzionale e cessa di avere effetti. Se il ricorso viene respinto, la legge continua a essere valida e applicabile. Durante questo periodo, la legge regionale continua a produrre effetti fino a una pronuncia contraria della Corte costituzionale.

La decisione del governo ha suscitato reazioni contrastanti. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha definito la scelta “sorprendente e clamorosa”, sottolineando come la legge regionale fosse frutto di concertazione con le categorie economiche e mirasse a fornire una visione equilibrata del governo dei flussi turistici, prestando attenzione alle esigenze dei residenti delle grandi città e responsabilizzando i Comuni.

D’altro canto, esponenti di Fratelli d’Italia, come il senatore Paolo Marcheschi e la consigliera regionale Sandra Bianchini, hanno accolto favorevolmente l’impugnazione, definendola un “atto doveroso” contro un tentativo di legiferare autonomamente da parte della Regione. Hanno inoltre evidenziato come gli affitti brevi rispondano a una domanda turistica alternativa e rappresentino una fonte di reddito aggiuntiva per alcune famiglie, criticando la norma toscana per aver tentato di limitare la libertà d’impresa e il diritto alla proprietà privata

Anche il capogruppo di Forza Italia al Consiglio regionale della Toscana, Marco Stella, ha espresso soddisfazione per l’impugnazione, ritenendo le norme sugli affitti brevi palesemente incostituzionali e sottolineando come la legge regionale rappresentasse un attacco alla proprietà privata e alla libertà individuale

La sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha invece criticato la decisione del governo, affermando che la legge regionale forniva finalmente le risposte necessarie per tutelare la vivibilità dei cittadini e promuovere un turismo sostenibile. Ha auspicato un intervento normativo nazionale che fornisca strumenti concreti ai Comuni per affrontare queste tematiche.

Infine Lorenzo Fagnoni, presidente di Property Managers Italia, è lapidario: Da tempo denunciamo l’illegittimità di questa normativa e continuiamo a contestare l’atteggiamento della Regione Toscana e del Comune di Firenze, che impongono regole contro gli imprenditori, costringendoci a ricorrere al Tar per difendere la nostra attività. Problemi come l’emergenza abitativa e l’aumento dei flussi turistici sono questioni globali, non esclusivamente fiorentine, e non si risolvono con divieti e restrizioni”.

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Redazione Extralberghiero.it