Il Tar ha dichiarato inammissibili i ricorsi contro la normativa sugli affitti brevi nel centro storico di Firenze, conosciuta come “norma Nardella“. Ma non è una sconfitta per i ricorrenti, semmai una situazione di stallo: tale decisione si basa sul fatto che il nuovo Piano Operativo Comunale, approvato a marzo 2024, ha di fatto superato la variante del regolamento urbanistico introdotta nell’ottobre 2023. Questo ha reso la normativa non più valida, eliminando gli effetti pregiudizievoli che essa avrebbe potuto avere. Il TAR in pratica ha deciso di non decidere: la norma non è più valida e ha sancito che non esistono divieti: si può continuare a fare nuovi affitti brevi in centro storico, almeno fino a nuova variante al piano urbanistico. Lo stesso Tribunale nel testo della sentenza, che potete leggere di seguito, evidenzia in alcuni punti come in ogni caso “la tesi del comune di Firenze non persuade” e che “la pianificazione urbanistica richiede scelte univoche e non tollera la coesistenza di regole contraddittorie la cui composizione finirebbe per restare affidata a criteri arbitrari”. La battaglia è quindi solo rinviata, con il comune di Firenze che ha comunque ricevuto una semi bocciatura sulle sue motivazioni. Ecco di seguito una delle sentenze emesse: complessivamente sono circa una decina, da altrettanti soggetti, inclusi il Codacons e diversi property manager, ma contengono tutti le medesime conclusioni di improcedibilità.
La variante urbanistica, fortemente sostenuta dall’ex sindaco Dario Nardella, aveva l’intento di frenare l’aumento degli affitti brevi, in particolare nel centro storico di Firenze, una zona riconosciuta come patrimonio mondiale dell’UNESCO. La norma, infatti, vietava l’uso degli immobili situati nel centro storico per locazioni turistiche brevi, in un tentativo di contrastare il fenomeno del sovraffollamento turistico e di preservare l’identità e la vivibilità della città.
Tuttavia, con l’approvazione del nuovo Piano Operativo, che non menziona il divieto di affitti brevi, il Tar ha deciso che non sussiste più alcun interesse a impugnare la variante, poiché essa non produce più effetti. La sentenza evidenzia come la pianificazione urbanistica richieda scelte coerenti e non tollera la coesistenza di regole contraddittorie. In particolare, il Tribunale ha sottolineato che l’adozione del nuovo piano ha eliminato le ragioni giustificative della variante, rendendo il ricorso improcedibile.
La sindaca di Firenze, Sara Funaro, ha però già annunciato l’intenzione di introdurre immediatamente una variante al Piano Operativo per affrontare nuovamente la questione degli affitti brevi. Questo evidenzia come la questione rimanga di rilevanza politica e amministrativa per il futuro della città e che dovremmo prepararci a un secondo round di questa normativa.
Il presidente di Aigab, Marco Celani, pur ribadendo la volontà di cooperare con la nuova amministrazione Funaro, ha commentato così la sentenza: “Fermo restando che non si tratta di una sentenza di merito visto che il TAR non si è espresso, va detto che la sentenza del Tribunale amministrativo di Firenze sconfessa l’operato della Giunta Nardella dimostrando che la strada delle restrizioni agli affitti brevi, percorsa dai sindaci modificando arbitrariamente i regolamenti urbanistici, è sbagliata. Nella sostanza il TAR dice che i cittadini fiorentini si meritano e necessitano di leggi chiare e scritte bene, con procedimenti legislativi possibilmente rapidi e partecipativi. Un gran pasticcio, quello della Giunta Nardella, che speriamo altre città italiane, a partire da Bologna e Venezia, ci auguriamo non vogliamo imitare”
La problematica degli affitti brevi non è unica a Firenze ma è comune a molte città turistiche in Europa e nel mondo, dove vengono adottate misure simili per regolamentare il mercato delle locazioni turistiche e proteggere il patrimonio residenziale locale: riguarda il nostro webinar di venerdì scorso sul tema.