Il turismo rurale continua a segnare un trend positivo, estendendo il suo periodo di prosperità anche per la prossima stagione. Secondo i dati emersi da un’indagine condotta da Feries, leader italiano nell’accoglienza online extralberghiera, il 60% dei turisti italiani prevede di trascorrere le prossime vacanze invernali in mete rurali. Questo trend si conferma anche tra i turisti stranieri, con il 65% che preferisce soggiornare lontano dai centri urbani durante i mesi più freddi.
Fabrizio Begossi, Managing Director di Feries, ha commentato che nel 2024 i turisti dovranno affrontare un contesto sfidante sia a livello nazionale che internazionale. Il crescente interesse per il turismo rurale e l’allungamento della stagione utile indicano la volontà di fare una vacanza ricca di opportunità e di trovare un compromesso tra il desiderio di vacanze e le sfide attuali. Begossi sottolinea l’importanza per gli operatori del settore di scegliere con cura le strategie di promozione e di collaborare con i partner giusti per soddisfare la domanda crescente.
I risultati dell’indagine sono stati presentati durante Scale Italia, un meetup dedicato agli addetti ai lavori degli affitti brevi ed extralberghieri a Milano. Gli esperti hanno tracciato i trend per la stagione invernale e offerto un’anteprima delle tendenze per il 2024, con particolare attenzione alle destinazioni rurali. Le prenotazioni registrano un incremento del 7% rispetto all’anno precedente, evidenziando un interesse costante nel settore. Mentre solo il 14% degli italiani ha già prenotato, il 37% degli ospiti internazionali ha già organizzato il proprio soggiorno, confermando la tendenza a pianificare le vacanze con anticipo.
Nella fase di prenotazione, il prezzo è il principale fattore decisionale per il 22% degli italiani, mentre per gli stranieri è l’8%. La ricerca di mete family-friendly (12%) e l’immersione nella natura (15,5%) sono anche determinanti per gli italiani. Gli ospiti internazionali, invece, prediligono mete con una ricca tradizione enogastronomica (23%), luoghi di interesse storico-culturale (17%) e naturalistico (14%).
Guardando al 2024, emerge una destagionalizzazione sempre più marcata, con un crescente interesse per l’ospitalità extralberghiera in contesti rurali. Oltre il 50% degli italiani continua a preferire il periodo estivo, ma la primavera guadagna l’interesse del 50%, seguita dall’autunno (32%) e dall’inverno (16%). L’interesse per il turismo rurale rimane alto, con otto su dieci che prevedono di trascorrere il prossimo soggiorno in una struttura extralberghiera lontana dai centri urbani.