L’associazione Property Managers Italia chiede la modifica della Legge di Bilancio 2021 che, secondo la prima bozza, prevede che chi affitterà più di 4 immobili con contratti di locazione breve sarà considerato come un’impresa: un passaggio che comporterebbe per tutti loro non solo l’apertura di una partita Iva e l’iscrizione al Registro delle imprese, ma anche la dichiarazione del reddito di impresa anziché fondiario, con tassazione dei ricavi fuori dalla cedolare secca.
E’ questo l’allarme lanciato da Property Managers Italia, Associazione Nazionale di categoria del Turismo Residenziale che è entrata in contatto con parlamentari di entrambe le Camere: l’obiettivo è quello di apportare modifiche alla bozza di manovra quando arriverà in Parlamento.
“Un proprietario che fa gestire in maniera professionale i suoi immobili da un property manager – osserva Stefano Bettanin, presidente di Property Managers Italia – e quindi da una società specializzata nella gestione degli immobili e che già è tassata con reddito da impresa, deve poter beneficiare della cedolare secca prevista sulla rendita fondiaria indipendentemente dal numero di immobili dati in gestione, siano questi immobili gestiti tramite locazioni brevi o tradizionali: non può essere costretto ad aprire una partita Iva o costituire una società, altrimenti si crea una disparità di trattamento ingiustificata”.